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Premio Strega 2013, tra i canditati "Mandami Tanta Vita" di Paolo Di Paolo

1 Maggio 2013 , Scritto da Anastasia Biancardi Con tag #Anastasia Biancardi

Premio Strega 2013, tra i canditati "Mandami Tanta Vita" di Paolo Di Paolo

Un giovane di talento che ha la scrittura nell'anima e nel cuore, questo èPaolo Di Paolo, che lo dimostra con l'ennesimo libro da lui scritto:"Mandami tanta vita" edito da Feltrinelli. Classe '83, Paolo è riuscito a

concretizzare in pochi anni quello che molte persone cercano di fare peruna vita intera. Laureato in lettere a La Sapienza di Roma, ha ottenuto un dottorato di ricerca in Studi di storia letteraria e linguistica italiana, che lo ha portato ad ampliare la sua già grandissima cultura e ad avvicinarsi agli scrittori del '900 italianocome Indro Montanelli, Antonio Tabucchi, Andrea Camilleri, Melania Mazzucco ed Emanuele Trevidei quali fa una raccolta di interviste o, in alcuni casi, di scritti da lui commentati. Oltre che scrittore, Di Paolo è anche giornalista: scrive per "Domenica" de Il Sole 24 ore, per L'Unità e collabora ad Art News, un programma di RaiTre.

Quello che rende speciale questo autore non è solo la sua giovinezza, ma la maestria con la quale si destreggia tra le parole ed i concetti che intende esprimere nonostante i suoi anni non lo dotino di una grande esperienza di vita. Il suo è uno stile pulito ed elegante, una scrittura che sembra appartenere ad un'altra epoca che, se si potesse definire con dei colori, sarebbe semplicemente color seppia.

Nonostante i molti premi vinti, e le altrettante candidature ad altri concorsi, uno dei libri che ha lanciato Paolo Di Paolo nel mondo della letteratura italiana in modo chiaro e definitivo è "Raccontami la notte in cui sono nato", edito da Giulio Perrone Editore. Da qui sembra nascere il percorso di autore e protagonista che esprime i propri pensieri, le proprie emozioni attraverso personaggi già noti alla storia del paese, che rivivono la loro vita e i loro sogni attraverso i sentimenti e le aspettative dello scrittore.

Il suo libro si può definire pacato e malinconico.

Piero, che si rivela essere quel Gobetti che ha dato grandi contributi alla vita politica e culturale italiana, è un giovane di venticinque anni. Un giornalista che non ha nessuna intenzione di sottomettersi alla dittatura fascista, che definisce come l'insieme di tutti i mali del paese. E' il 1926 e il potere di Mussolini cresce sempre di più, affermandosi con la violenza. Il diritto di parola e di pensiero non può essere coltivato, perciò Piero decide di andarsene a Parigi dove poter continuare la sua crociata senza dover necessariamente rischiare la vita. Lascia Aida, sua moglie, con un figlio di pochi mesi e si trasferisce in Francia dove dopo poco, però, troverà la morte a causa di una malattia oramai aggravata dai soprusi subiti da parte delle squadre fasciste. Anche Moraldo è un giovane di ventiquattro anni, che sogna di essere un giornalista e fa di Piero la persona che vorrebbe imitare. Perciò lo spia e lo osserva, vorrebbe diventare suo amico ma non riuscirà mai ad incontrarlo perché ormai, Piero, è già a Parigi ma il destino, con i suoi giochi, incrocerà comunque le loro vite. Parigi è anche il luogo in cui Carlotta, una giovane fotografa libertina ed intraprendente, è diretta per coltivare il suo sogno. Moraldo, dopo essere stato coinvolto in uno scambio di valigie, si ritrova con una macchina fotografica in mano e l'indirizzo della giovane con la quale avrà una storia di una notte che, tuttavia, lui scambierà per eterno amore. Per questo, spinto dal sentimento che prova per Carlotta, parte per Parigi e così inizia la sua storia...

E' una storia carica di aspettative giovanili, di sogni e di ideali con uno sguardo al futuro. E' un racconto che parla di ieri per esprimere i bisogni di oggi.

Di seguito un estratto dal libro "Mandami tanta vita" candidato al Premio Strega 2013, e presentato da Gad Lerner e Rosetta Roy.

Quando si sta tre giorni senza qualcuno, una lettera che arriva è una gioia del cuore. Adesso che l'impiegato batte forte il timbro sull'affrancatura, vorrebbe dirgli Mi scusi, devo fermarla, avrei una frase da aggiungere, è una frase che mi è tornata in mente adesso, l'ho scritta una volta sola, è passato qualche anno, ma l'ho pensata spesso, l'ho pensata sempre, era per la mia fidanzata, che adesso è mia moglie e la madre di mio figlio, se ricordo bene diceva così: Una lettera di Didì è la vita sai? Quindi mandami tanta vita.

http://www.corriereinformazione.it/2013042925460/libri-e-book/premio-strega-2013-tra-i-canditati-dammi-tanta-vita-di-paolo-di-paolo.html

Anastasia Biancardi

Paolo Di Paolo

Paolo Di Paolo

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