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DADAismo

10 Aprile 2013 , Scritto da Cristina Cherubini Con tag #Cristina Cherubini

DADA

“Tutto e niente”

 

Instabilità politica, disgregazione delle istituzioni pubbliche e insoddisfazione popolare.

Tre dei più grandi problemi della nostra società, che sembrano tornare prepotentemente allo scadere di ogni mandato governativo, ma in realtà anche se non vengono affrontati, perché spesso è più facile arginarli, convivono silenziosamente con noi fin dal principio.

Spesso il vero problema è saper esprimere, ciò che realmente provano le masse, nei confronti di un dato fenomeno globale.

A mio parere l’arte è uno dei pochi mezzi, che nei secoli è riuscita ad aprire gli occhi, a coloro che non volevano vedere.

Da-Da

Sembra una parola senza senso (nonsense), e in realtà lo è, molti credono che sia la ripetizione di si in russo, ma il fatto è che scoprire il senso del nome non ha alcuna importanza.

Dada è tutto e niente, è l’anti-arte, è l’espressione più irriverente e provocativa, che gli artisti dei primi anni del ‘900 abbiano creato.

Il Dadaismo è la corrente artistica nata a Zurigo nel 1916, che in quegli anni era un piccolo paradiso, lontano dal conflitto, dove pochi fortunati erano riusciti a nascondersi dagli orrori della prima guerra mondiale.

I principi che legavano gli artisti appartenenti a questa corrente erano l’azzeramento di tutte le nozioni accademiche, e la ricerca continua di nuovi significati,da attribuire a tutto ciò che apparteneva alla vita quotidiana.

<< Ready-made>> così chiamavano gli oggetti di uso comune,che venivano traslati dalla comune realtà ed elevati ad opere d’arte.

Marcel Duchamp, uno dei più grandi esponenti, prese un orinatoio lo “decontestualizzò”, ovvero lo estrapolò dal suo normale utilizzo nella vita quotidiana, lo rinominò “Fontaine” e così lo rese opera d’arte.

Molti critici gridarono allo scandalo, e per anni non furono compresi dalla comunità artistica, ma in fondo è proprio ciò che volevano.

Avevano raggiunto il loro obiettivo, scandalizzare le masse, creando messaggi shock, che destavano scalpore.

Durante una guerra mondiale nessuno avrebbe perso tempo con i soliti dipinti o le solite opere d’arte, quindi per colpire il popolo e i potenti, serviva qualcosa di sconvolgente, che uscisse completamente fuori dagli schemi.

Le critiche furono negative, ma il messaggio arrivò.

 

Cercate di aprire i vostri occhi, e soprattutto la vostra mente, perché tutto può essere arte.

E visto che in realtà tutto è niente, ciò che per voi può non essere niente, in realtà potrebbe essere arte.

 

Cristina Cherubini

Marcel Duchamp - Fontaine

Marcel Duchamp - Fontaine

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